I manager, i responsabili di politica aziendale, gli addetti ai processi di automazioni o semplicemente maestranze con molti anni di esperienza in settori che richiedono una elevata specializzazione ed hanno un alto know how in ambito tecnologico e scientifico, sono soggetti alle attenzioni di aziende concorrenti pronte a proporre un salario più alto ed una carriera professionale di successo.
I “cacciatori di teste”, in alcuni casi provano anche a rivolgersi ad un investigatore privato per carpire informazioni sui personaggi chiave di una azienda concorrente, per raccogliere informazioni sulla specializzazione, lo stipendio percepito etc. in modo da poter offrire loro una controproposta allettante.
Ovviamente questa pratica non è legale e rientra nel cosiddetto spionaggio industriale.
Oggi le aziende hanno “fretta” di aggredire il mercato ormai saturo e preferiscono letteralmente rubare personaggi chiave ad aziende concorrenti già formati, esperti e con un bagaglio di clienti fidelizzati piuttosto che investire tempo e denaro su loro dipendente con il rischio di non riuscire a battere sul tempo la concorrenza ed raggiungere gli obiettivi prefissati.
I manager chiave vengono così contattati da personaggi carismatici per un colloquio cordiale solitamente in un elegante ufficio neutro, magari preso in affitto dove vengono proposte condizioni economiche vantaggiose ed una carriera brillante.
Mi è capitato un caso anni fa dove un rappresentante di una grande casa farmaceutica insospettito dal fatto che ad ogni convegno gli veniva sistematicamente assegnata sempre la stessa camera di albergo, mi affidò l’incarico di svolgere una bonifica ambientale da microspie all’interno della stanza per il forte sospetto di essere spiato e controllato.
In alcuni casi le aziende per testare l’affidabilità dei loro dipendenti chiave vengono contattati da uomini incaricati dall’azienda stessa che organizzano dei colloqui trappola.
Oggi con l’era della rivoluzione informatica le aziende non investono sufficientemente per proteggersi dal cyber crime.
Le investigazioni sullo spionaggio e controspionaggio aziendale possono essere svolte attraverso servizi di pedinamento dei dipendenti anche con l’ausilio si sistemi satellitari GPS, sorveglianza, interviste strategiche, infiltrazione di investigatori sotto copertura, controllo e analisi dei movimenti economici del sospettato, tenore e stile di vita, screening.
Sono vietati dalla legge i controlli di video sorveglianza dei lavoratori, le intercettazioni telefoniche ambientali e informatiche come il controllo dei siti visitati dai dipendenti durante l’orario lavorativo.
E’ legale per le aziende utilizzare investigatori privati per raccogliere informazioni ed individuare i colpevoli di ammanchi di merce.
IL CONTROSPIONAGGIO INDUSTRIALE
In quasi tutti i casi la fuga di informazioni riservate, notizie industriali, formule, processi di lavorazione, la causa va ricercata all’interno dell’azienda.
I motivi che spingono i dipendenti di una azienda ad azioni del genere possono essere diversi e vanno dall’insoddisfazione, al senso di precarietà e insicurezza dovuto a contratti di lavoro sempre più flessibili, al desiderio di facili guadagni.
La prima cosa che un azienda dovrebbe fare per difendersi da casi di spionaggio industriale è di raccogliere informazioni sull’affidabilità del dipendente sin dalla fase della pre-assunzione, magari rivolgendosi proprio ad un Investigatore privato per la verifica del curriculum, la raccolta di informazioni sulla moralità, precedenti attività lavorative svolte etc.
Altre cause che potrebbero favorire casi di infedeltà professionale possono essere ad esempio i comportamenti del titolare non attento alle esigenze dei lavoratori che non vengono coinvolti nella giusta maniera, non incentivati etc.
Una politica aziendale improntata alla soddisfazione dei dipendenti è sicuramente un antidoto contro il fenomeno dello spionaggio industriale.
